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21-03-2020
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La storia delle mie auto continua qui
Nel tracciare la storia della nostra Grigiona,
la nostra 124, ho toccato di passaggio vari altri argomenti: forse può
essere interessante conoscerne il seguito per una serie di motivi, primo fra
tutti per avere una completezza di dati che saranno preziosi per farsi un'idea
più equilibrata possibile di queste vicende.
Una prima curiosità potrebbe essere: e le 128? che fine fecero? presto
detto: usai più buon senso possibile e una immensa dose di rassegnazione.
Dal 1982 in avanti l'urgenza era divenuta "avere un'auto" piuttosto che "avere una 124" e quindi, come riconobbe mia madre, divenni maestro nell'arte di fare di necessità virtù. L'obiettività mi portò comunque ad apprezzare il servizio egregiamente svolto dalla 128 di mio padre e anzi, visto ch'egli non si interessava oramai più che marginalmente della sua manutenzione, mi feci volentieri carico io di questo, ricevendo in cambio tanta esperienza a tutti i livelli e la disponibilità d'uso dell' auto stessa, per la quale devo dire - per contro - che mio padre fu molto generoso; me la prestava tutte le volte che poteva.
Sempre per amor di verità debbo dire che, quando un paio di volte glie la rovinai leggermente, poca roba, un paio di strisciatine, non ne fece una tragedia né mi tediò con inutili rimproveri. Al contrario, la fase avanzata di allenamento per prendere la patente, il cosiddetto affinamento del mestiere me lo fece fare proprio sulla buona, docile 128 che ti perdonava tutto. Quest'auto poi sopportò il durissimo servizio che le chiedemmo nei duri anni '80, anni di privazioni e fatiche per pagare la casa.
Una grande performance richiestale erano i viaggi giù a Roma che facevamo in perfetto stile emigranti, roba che si vede solo sui film di Verdone!
La situazione tipo vedeva l’ auto carica con 4 adulti ed un ragazzo, portapacchi, il piccolo bagagliaio con la bombola del GPL e di-tutto-di-più alla rinfusa, dato l'esiguo spazio.
La 128 blù di mio padre passò a Marco nel 1986: egli, che ha le mani d'oro, la revisionò più volte e ci arrivò alla ragguardevole cifra di 248mila kM. Quando la buttò via, nell' autunno del 1988 aveva 17 anni e, dopo vari piccoli incidenti, manteneva la vernice originale solo sul tetto e su un parafango. Tre dei quattro sportelli erano stati sostituiti a causa della ruggine. Una contraddizione: se prima litigavo con mio padre perché l'aveva sostituita alla 124, negli ultimi tempi ci litigavo perché non le usava più riguardo e io invece mi ci ero affezionato e le ero grato! in effetti ebbe la sola "colpa" di aver sostituire un mito.
Quasi identica la storia della 128 mia,
quella bianca, più anziana di un anno e mezzo; anche questa fu innanzitutto
un terreno di esperienze per me e, avendomi dato la tanto agognata indipendenza,
la trattai addirittura come un piccolo oracolo: per riconoscenza? per necessità?
per inconscio bisogno di coccolarla al posto della Grigiona? non lo so di
preciso, anche se adesso capisco di aver esagerato; ma ricordate la battuta
del "cane da caccia legato per mesi"?
I suoi piccoli guasti meccanici venivano egregiamente e sistematicamente riparati
dal mio ex-suocero, capo-collaudatore della Fiat, un vero mago dei motori.
Sull'onda dell'entusiasmo giovanile ci
provai di tutto: prese d'aria, strumenti ausiliari, fanalini vari, adesivi,
orpelli, varie disposizioni dell'impianto radio... e ci buttai pure qualche
soldo! ma imparai tante cose; soprattutto imparai a dare all' auto la sua
giusta collocazione, come per tutte le cose.
Anche la mia ebbe l'impianto a GPL, arrivò a 19 anni, 217mila kM col
motore originale e un surriscaldamento sul groppone, superato senza batter
ciglio. E non mi lasciò mai per strada!
Quindi, delle 128 non posso che parlarne bene, al di là delle mie scelte
e dei miei gusti. Certo anche loro avevano i loro difetti, il peggiore dei
quali - manco a dirlo - era la ruggine.
COSA
E' RIMASTO DELLA 124
Praticamente
niente, a livello materiale. Perché se fossi riuscito ad averla le
avrei fatto quello che feci alla 128 mia, cioè ri-sistemarla al meglio
delle mie possibilità tecniche e finanziarie; e proprio questo avermela
tenuta lontana ha determinato la sua fine totale, non ho più nemmeno
una vite di lei, me l'hanno gettata via senza pietà. Mi sono rimaste
solo le foto ...e la sua radio! sì perché io e mio padre abbiamo
un debole per le radio e lui quella volta non volle dare via anche la radio
della Grigiona.
Allora il genio di casa, Marco, le ha costruito un piccolo alimentatore a
12V che le permette di funzionare con la tensione di rete; il sottoscritto
l'ha recuperata nella soffitta del padre e le ha costruito un mobiletto. Adesso
me la sono fatta regalare e l'ho installata in garage dove me la godo ogni
qualvolta mi reco là a fare qualche lavoro di bricolage. Anche l'altoparlante
è originale della 124.
Questa autoradio, insieme alla memorabilia visibile in questo sito, era tutto
quello che avevo sulle 124 fino ad un anno fa.
[recentemente si sono frantumati per vecchiaia alcuni ingranaggi di teflon
e non è più possibile sintonizzare la mitica autoradio. Non
è nemmeno possibile sostituirli, ammesso che fosse possibile trovarne
di ricambio, data la complessa costruzione del modello. NdR].
E'
un'espressione tanto in voga in questi tempi di "revival", anche
per indicare una sorta di fantasticheria che tutti noi - prima o poi - facciamo
su qualche cosa; ovviamente, nel mio caso, nel lontano 1980 "what if"
era riferito alla mia amata Grigiona. Nella mia mente di adolescente c'era
in fin dei conti quello che tanti appassionati di auto storiche si accingono
a fare adesso, e che ho fatto alla mia amata veterana attuale, sua più
fortunata gemella.
Come si può immaginare dai disegni a fumetti
che talvolta mi dilettavo a eseguire a quell'età (vai
a vederli), il mio sogno era riprendermi la 160-502 e - come già
detto - revisionarla totalmente: farle revisionare il motore e la meccanica
tutta, riverniciarla personalmente tutta daccapo dello stesso colore - anche
solo con la vernice alla nitro e un compressore - rimetterle le borchie e
sostituirle volante, cruscotto (e contakm) rovinati, magari con quelli della
serie II, più robusti; e re-installarle naturalmente la sua autoradio,
la Autovox.
Non era difficile fantasticare questo, specie vedendo che i demolitori cominciavano
ad averne diverse in carico e quindi ad esserci una abbondante offerta di
pezzi a buon mercato. Ma purtroppo questo non accadde, anzi....
QUELLE
DEGLI ALTRI...
Tutto quello che potei fare fu ammirare e agognare quelle degli altri, amici
e conoscenti, e mordermi i gomiti!
Dal
1982 in avanti, come già accennato altrove, da quando cioè io
e coetanei avemmo la patente, molti miei amici ebbero spesso in eredità
una vecchia 124 alla stregua di come io ebbi la 128: ma nessuno fece come
me, la trattò bene, con riguardo, nessuno come me se ne servì
con la moderazione di colui che è consapevole di avere solo quello...
Al contrario, la gamma dei comportamenti andò dalla distratta routine
di un' amico di scuola - purtroppo scomparso in giovanissima età -
che usò una delle ultime I^ serie prodotte nel 1970 fino a precoce
consumazione, alla distruzione volontaria da parte di un altro imberbe idiota
che si divertì a massacrare quella del padre improvvisamente invalidatosi
(quella bianca della foto); passando per l'indifferenza totale di parecchi
miei vicini di casa; il massimo dell' obbrobrio per me fu, nel 1990 circa,
trovare una splendida "Special T" 1600, praticamente nuova, di un
anziano anch'egli vicino di casa, presso un demolitore di Falconara: evidentemente
gli era successo qualcosa e il suo piccolo gioiello era stato frettolosamente
e spietatamente buttato allo sfascio; tale doveva essere stata la fretta di
liberarsene che non si erano nemmeno presi la briga di svitare le viti delle
targhe, che le erano state brutalmente strappate! costernato come me, l'anziano
demolitore, rassegnato, mi regalò il suo libretto.
E queste solo alcune di tutte quelle che ricordo e che non menziono per brevità.
Quante ne sono state distrutte, ancora valide, alcune seminuove! solo un carissimo
e fraterno amico di papà tenne fino alla fine la sua 1200/I^ serie
e me la fece guidare tante volte. Ecco il perché di tanto mio rammarico.
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