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la seconda vita della 124
Il lungo e accurato restauro si è concluso (maggio 2008), la 124 di Paolo inizia la sua seconda, dorata, coccolata esistenza.
Inizia il rodaggio!
la photogallery della nuova vita della 124 A spasso per le Marche ottobre 2008
dopo il letargo invernale c'è tanta voglia di ripartire febbraio 2009 la 124 va a Loreto marzo 2009 la 124 va a Cingoli maggio 2009
la 124 va a Camerino maggio 2009 il giorno che i miei hanno scoperto Occhialona!
A spasso per le Marche ottobre 2008
Ciao
Cinzia, in queste ultime due Domeniche, la scorsa e oggi, abbiamo fatto
altri due viaggetti con la 124, per la grande gioia anche di Paola! Domenica
scorsa siamo andati a Fabriano e oltre, precisamente in una bellissima
frazione, chiamata Cancelli di Fabriano, sul valico che porta in Umbria,
poco prima di Fossato di Vico. E' proprio la strada che facevamo con la
Grigiona esattamente 35 anni fa per andare a Roma. Ma non abbiamo deciso
di rifare i percorsi e i viaggi della Grigiona; abbiamo fatto questo di
oltre 160 Km tra andata e ritorno perché quei posti in autunno
sono incantevoli.
Domenica scorsa, come questa del resto, il tempo era ideale: bel sole,
non una nuvola, caldo gradevole. Con Paola contenta, siamo andati a piedi
giù a via Piemonte e la 124, che pare che ci aspettava è
partita subito: d’altronde Piero mi dice spesso: "questa vuole
solo camminare, devi camminarci il più possibile". Di comune
accordo come sempre, abbiamo fatto la vecchia statale detta Clementina,
quella cioè che passa attraverso tutti i paesi, come era una volta.
Quindi niente superstrada. Siamo andati tranquilli, sempre sui 60-70 Km/h,
"lentamente, senza strappi al motore", come diceva una vecchia
canzone di Battisti, e ce la siamo goduta. Abbiamo attraversato Chiaravalle,
poi Jesi, per poi proseguire per Moie, Castelbellino, Angeli di Rosora,
via-via fino a Serra S. Quirico, dove cominciano a vedersi le montagne
dell'Appennino e la famosa Gola della Rossa, con le sue grandi cave di
pietra.
La campagna marchigiana è bellissima e molto curata, i bei campi
arati, le colture ben tenute… questi bei paesini e frazioni la mattina
sono ancora pigri, sonnacchiosi, con poca gente in giro. Gradisco il fatto
che la stragrande maggioranza degli altri automobilisti ci rispetta, tengono
la distanza, non si appiccicano inutilmente dietro, tanto non potrei correre
lo stesso. Io del resto cerco sempre di non infastidire nessuno e di agevolare
sempre i sorpassi.
Alla Gola della Rossa però la vecchia stradina stretta che costeggia
la montagna, e che nel 1972 era per noi oggetto di preoccupazione per
quanto era stretta e con dirupi, è stata chiusa e quando arrivi
là ti devi immettere nella superstrada e farti diverse gallerie.
Fortuna che là ci sono spesso i "caramba", poi c'è
il limite di 70, infine lo spauracchio degli autovelox; fattostà
che io ho acceso tranquillamente "gli occhi" della 124 e siamo
andati lisci giù fino a Genga, famosa per Grotte di Frasassi, e
poi via via fino a Fabriano. Sotto le gallerie la 124 "scrocchiava"
allegra e faceva strada a tutti coi suoi occhi felici. A Fabriano poi
la superstrada ti fa scegliere se evitare la città e proseguire
direttamente per Umbria oppure se entrare nella famosa città della
carta. Noi naturalmente siamo passati dentro Fabriano, anche perché
io per un periodo ci ho lavorato e conosco questi posti.
Quando esci da Fabriano ti lasci le famose cartiere Miliani a destra e
vai verso le frazioni, nella fattispecie verso Cancelli. Che spettacolo
la natura di questi tempi! I boschi sono verdi ma hanno tutte macchie
gialle, marrone dorato e rosso. E' incantevole. Presso qualche vecchia
casetta ci sono le arnie delle api e dai camini esce il fumo di legna
bruciata, dall' odore buono e suggestivo. Le bestiole sono tranquille,
in cielo vedi pure qualche falchetto, perché là in genere
nessuno gli va a rompere le scatole.
E' stato un piacere. Paola, buona, accomodante, sempre allegra, si è
goduta il viaggio, i posti, il paesaggio, la comodità a tutta prova
della 124. E poi le piace vivere questa esperienza di viaggiare con un'auto
degli anni '60, lei che sarebbe voluta vivere dagli anni '50 per tutte
le belle cose che ci furono allora come la moda, il cinema, gli avvenimenti,
i personaggi…. E io condivido in pieno con lei questo suo desiderio
impossibile. La 124 poi non è affatto rumorosa, i sedili sono comodi,
si sente solo la mancanza degli appoggiatesta. Per me stare al volante
della 124, con Paola vicino è il massimo, si è avverata
almeno una parte dei miei sogni. La 124 la conosco da una vita, per me
è come averla avuta da sempre, a volte addirittura dimentico che
sia d'epoca, trovo normale viaggiare con quell'auto.
Andando così piano e godendoci il panorama ci abbiamo messo poco
più di un'oretta. Alle 12,30 eravamo là dove ci vedi nella
foto, Cancelli è la frazione lassotto. Rientrati sulla superstrada
siamo poi tornati indietro, per non tornare a casa troppo tardi: dopo
le 13- 13,30 il sole comincia a calare e l'aria diventa umida, non più
piacevole.
"Benissimo" faccio io “allora è l'occasione per
farle sgranchire un po' il motore, sennò mi rimane tardona ".
Ripartiamo sulla superstrada, stavolta by-passando Fabriano. Osservando
scrupolosamente le prescrizioni, non supero i 100 all'ora ma spingo la
124 a varie velocità, da 70 a 100, variando opportunamente per
far lubrificare bene anche il cambio che si lubrifica per immersione,
e per non stancarla, "farle riprendere fiato" come si dice in
gergo d'officina. E lei – grande! – accetta la sfida e va
come un treno! si vede che era nata per correre, con un appena filo di
gas si viaggia a 90 Km/h ma la tendenza è sempre quella di voler
superare i 100 all'ora, che all'epoca erano una barriera. Va che è
una meraviglia, senza scosse e senza incertezze, ad un certo punto riusciamo
perfino a sorpassare una Ford Fiesta (che va piano). In poco più
di mezz'ora siamo a casa, comodi, rilassati, soddisfatti, con la 124 che
si è fatta una bella galoppata e ci ha dato una splendida prova.
Siamo contenti, appagati. Paola si affeziona sempre di più alla
nostra vecchia signora e lei fa di tutto – onesta e galante come
sempre – per accontentarci, come a dimostrare di essere all'altezza
e meritevole di fiducia. Il suo consumo è onesto, fa i suoi 10Km/litro
dichiarati, non ruba niente; certo oggigiorno con quello che costa la
benzina non sarebbe possibile usarla quotidianamente per andarci a lavorare;
non sarebbe certo un'auto economica, ma ai profani che occasionalmente
mi toccano questo tasto rispondo tranquillamente e invariabilmente che
"questa è un'auto degli anni '60, progettata nel 1965, in
base ai parametri dell'epoca, quando tutte le altre erano uguali o peggio
di lei”.
Oggi, a parità di condizioni atmosferiche della scorsa Domenica,
abbiamo fatto un altro viaggetto, questo di un centinaio di chilometri.
Siamo andati sempre all'interno, stavolta a Macerata. Il percorso è
sensibilmente diverso, tutta collina, statale e curve. Oggi abbiamo provato
il cambio e tutti i regimi di motore, marcia in salita compresa. Quindi
sono stati sollecitati impianto di raffreddamento, cambio e freni. E,
come era da prevedersi, tutto è filato liscio, la 124 va che è
un orologio svizzero.
21 febbraio 2009
Ciao Cinzia, brevemente solo per dirti che oggi, dal lontano 4 Dicembre
u.s. ho ripreso la 124! uscito da qui sono andato a trovare Piero &
C. che era un pezzo che non vedevo. Mi hanno accolto bene, erano di buon
umore e, scherzando in dialetto anconetano, mi hanno fatto morire dal
ridere.
Poi, parlando della 124, gli ho detto che era ferma dal 4 Dicembre per
il tempo – sempre brutto – e per il timore di quella piccola
perdita dell'olio del cambio. Quasi scandalizzato Piero mi ha rimproverato
che due mesi di inattività dell'auto erano troppi e che "lei
ha bisogno di camminare e di sgranchirsi le ruotine". La perdita
è insignificante e posso girarci come mi pare.
Vado a casa sentendomi un po' in colpa. Qualche giorno dopo, dato che
c'è un bel sole e le strade sono asciutte, avendo oltretutto trovato
ad aspettarmi nella buca delle lettere il tanto atteso nuovo bollo dell'
RFI con tanto di nuova tesserina decido di fare un altro giretto. Prendo
questi, la batteria, una chiavetta e mi precipito giù a via Piemonte.
Con molta cura tolgo la copertina, sistemo il nuovo bollo, re-installo
la batteria.
Dopo oltre due mesi di riposo mi aspettavo che la 124 tossicchiasse un
pochetto e facesse qualche storia… niente di tutto questo: lei,
fedele e Signora come sempre mi aspettava! pochi giri per riempire il
carburatore, starter tirato e …VROOOOOM! parte subito! ho già
l'adrenalina nelle vene, ho una gioia e una febbre incontenibili; perché
tra l'altro avevo già gravi segni di astinenza e la mia beniamina
mi mancava! la scaldo con cura per un paio di minuti poi, con gesti lenti,
dolci e infinita grazia faccio manovra, esco dalla rampa e parto. Piero
ha sempre ragione: Lei vuole solo camminare, è come se mi dicesse
:"hai visto? anche se sono vecchia pensi che un po' di freddo mi
impensierisce? su-su, andiamo…".
Sennonché mi avvio tranquillamente per l'interno di Falconara,
il termostato fa il suo lavoro in maniera eccellente, il motore va subito
in temperatura, e poi ci dirigiamo per un ben collaudato giretto in una
strada dell'interno verso un grazioso paesino, quello del vecchietto dei
pezzi. Arriva un bel tramonto, accendo le luci di posizione. Facciamo
un bellissimo giretto, la 124 và che è una meraviglia, malgrado
un freddo pungente. Me la sto godendo passando per una stradina deserta,
piena di alberi e di natura quando realizzo che è un po' freddo.
"Vediamo se funziona il riscaldamento" mi dico aspettandomi
però più no che sì perché le levette del riscaldamento
e dell’ aria suppongo siano un po’ indurite. "Uomo di
poca fede" pensa la 124 che, appena sposto la levetta inferiore per
aprire il rubinetto dell'acqua motore, comincia a mandare un bel calduccio
dentro l'abitacolo.
In un attimo l'abitacolo si scalda e la 124 – come sempre –
fa il suo dovere funzionando in tutto e per tutto: che soddisfazione!
sono raggiante. Me la godo, la guido con estrema grazia, me la coccolo
veramente. E lei pare essere felicissima di questa uscitina invernale
imprevista e va perfettamente, sempre come a dire: "bè, di
che ti meravigli? io sono qui per funzionare e per viaggiare, come ho
fatto sempre…".
Quando la riporto comincia a fare buio. La rimetto nella sua casetta calda
e asciutta, perfettamente isolata e la ricopro. Certo che adesso, appena
ci sarà un po' di sole e tempo bello comincerò a riprenderla
ogni volta che posso. E io ti dico sempre la stessa cosa, sono felice
di questo esemplare della I^ serie come quello di mio padre, la amo anche
perché è la prima, non come le serie successive, di molto
perfezionate. Questa è ancora quella degli anni '60 e quindi ancora
un po' pionieristica, ti dà più il senso dell'avventura.
[N.B.: ovviamente le amo tutte!].
Che darei per farci un lungo viaggio, che so o dai miei o in Trentino,
o ancora a Torino a trovare i miei amici! ma mai e poi mai sarei disposto
a farle prendere dell'acqua!
Stamane abbiamo fatto un bel giro con Paola a Loreto. Innanzitutto però
devo raccontarti un episodio curioso occorsomi Mercoledì, quando
decisi di fermarmi dal benzinaio a controllare la pressione delle gomme.
A parte che le gomme erano perfette, non necessitavano di nulla, quando
ero lì intento al controllo, mi si avvicina uno degli addetti del
distributore, fissando la 124 e dicendomi: “gran bella macchina,
gran bella macchina!”, e io: “grazie!... la conosci?”
e lui: “sì, ce l’ha avuta mio padre per tanti anni
e io l’ho guidata tante volte… la Zhigulì…”;
“ah sì, quella fatta in Russia” gli rispondo stupito,
perché il ragazzo mi sembra a tutti gli effetti un italiano, tutt’al
più – dal colore scuro della carnagione - potrebbe essere
del Sud; e allora gli chiedo: “ma tu non sei italiano? …perché
questa è l’originale, la 124 Fiat ” e lui, guardando
la scritta in coda:”no sono bulgaro, mio padre aveva la Zhigulì,
ce ne sono tantissime in tutto il mondo… ha motorizzato il mondo!”
mi risponde informato il ragazzo e io, gonfio di orgoglio e soddisfazione
lo ringrazio. Faccio benzina al self e quando vado a pagare, la ragazza
addetta mi dice ancora: “E’ una Lada?” e io: “no,
questa è l’ originale, la 124 Fiat ”; “ah, la
Fiàt, non quelle taroccate che stanno a Cuba. Questa è quella
bella! “ mi risponde, spiegandomi che lei è cubana. “Accidenti,
siete ben informati eh? Comunque grazie tante!” rispondo contento
e riparto.
La giornata è molto bella, è cominciata bene, non c’è
che dire! c’è anche un bel sole, io mi godo la 124, sono
in perfetta sintonia con lei, al suo volante mi sento nel mio elemento.
Questa è sempre stata la mia auto, “l’ho eletta mia
auto” già nel lontano 1967, quando la conobbi a Denno e la
scelsi: è sempre stato così. Addirittura sulla via del ritorno,
alla fermata dell’autobus incrocio mia nipote Claudia, che saluto
con un colpetto di clackson.
Infine piccola deviazione e passo a salutare Piero e soci, un saluto doveroso:
sono di ottimo umore, gradiscono la visita e informo Piero che, come di
consueto, tutto quello che mi aveva preannunciato si è puntualmente
avverato. La 124 vuole solo camminare e, camminando, si riattiva lentamente
in tutte le sue funzioni, anche minime. Piero è molto soddisfatto.
Stamane, con una entusiasta Paola, facciamo un bel giretto. La 124 ci
aspetta; oramai non la copro più, dato che comincio a riprenderla
e sempre più spesso. Che te lo dico a fare, parte al primo colpo,
consuete manovre con estrema grazia e ci avviamo. Anche stamani c’è
il sole, Paola se ne sta comoda allacciata al suo sedile, qualcuno si
volta al nostro passaggio e Paola ride: “hai visto la gente come
ci guarda? magari si aspettano di vedere due anziani a bordo, invece vedono
noi due giovani…. bè, io ho la faccia di una dell’
Est, tu potresti essere un greco….ehehehe!” e ride divertita.
Arriviamo ad Ancona, passiamo per Pietralacroce, la 124 strizza un …faro
a via Tagliamento (*) e prendiamo per la panoramica del Conero, la via
più bella del posto.
La 124 come ti accennavo comincia a slegarsi e vuole correre: passiamo
senza difficoltà una signora anziana che, per la verità,
fa un po’ impressione alla guida per l’aspetto assente che
ha e proseguiamo. Poco prima di Portonovo Paola, provvidenziale, avvista
un cartello mobile “attenzione, autovelox”, che segnala una
postazione di vigili urbani.
Un imbranato davanti a noi nel frattempo si impaurisce e rallenta fino
a 40 all’ora, rendendo impossibile camminare sia pure con un’auto
anziana come la nostra “Occhialona”. Paola mi scongiura, io
aspetto paziente di passare davanti ai vigili che ci puntano col telelaser,
la lancetta del tachimetro segna 40 Km/h, mentre coloro che incrociamo
si producono in un lampeggiare continuo di fanali; poi debbo attendere
i comodi di questo distratto idiota per un altro paio di curve ma appena
raggiungo il rettilineo ingrano la terza e pigio pur con attenzione l’acceleratore:
la 124 risponde prontamente, scatta in avanti e in un lampo ci leviamo
di torno il sorpreso guidatore della Domenica.
Proseguiamo senza una meta precisa, arriviamo a Numana, poi a Portorecanati,
tutte bellissime e suggestive cittadine della costa, meta e culto dei
migliori turisti. A quel punto decidiamo di andare a Loreto. Purtroppo
non si può entrare fin sotto la Basilica, anche solo per una foto,
allora ci fermiamo davanti la statua di Papa Giovanni XXIII°, il “Papa
buono” di cui porto appositamente il mio secondo nome, Giovanni;
innanzitutto un tassista ci fa un sacco di feste, nota subito il bollo
del registro Fiat – che gli piace molto – e scatta diverse
foto, dopo averne fatta una a noi due; ma il massimo è che stanno
arrivando una coppia di ragazzi più la madre di uno dei due.
Stanno parlando fra di loro, io sono un po’ distante dalla 124 e
non possono sospettare che sia mia; riesco a sentire la donna anziana
che dice “questa però è una macchina antica”,
e la ragazza: “…è stupenda! ” continuando la
passeggiata verso la Basilica. Io sono felicissimo, sono tentato di gridargli
dietro “grazie!” ma ho paura di passare da esaltato e taccio.
Questo semplice e disinteressato complimento, fatto da una ragazza giovane,
l’ennesimo fatto da una donna alla 124 mi colora tutta la giornata.
Già ero contentissimo del sole, della primavera, del giro con la
mia amata auto assieme alla mia amata donna, anche lei a sua volta entusiasta
della 124; ero contento di essere passato di qua anche per ringraziare
– sia pure simbolicamente – la Vergine Loretana per il tanto
bene che mi ha fatto e di cui Le sono gratissimo; l’ennesimo complimento,
per di più di una donna, quindi sincero e disinteressato mi riempie
di gioia.
Questa veterana è di fatto notata, apprezzata e lodata dalle donne!
ricordi di quella insegnante al Passetto di Ancona a Ottobre scorso? e
di quelle altre due, madre e figlia, a Sirolo a Settembre? e di quell’altra
ancora a Senigallia a Maggio?? finora sono le donne che, maggiormente,
notano la nostra beniamina, che l’apprezzano e si complimentano;
e questo per me è una grandissima soddisfazione perché le
donne, in genere, hanno il dono dell’estetica e del buon gusto.
E poi sono disinteressate, in genere le auto non interessano loro, quindi
se si esprimono è perché questa piace loro a prescindere,
insomma rappresenta per loro qualcosa di bello. E io ne sono lusingato.
Torniamo a casa giusti per l’ora di pranzo, rimettiamo nella sua
casetta la 124, non prima che Paola mi abbia detto, dentro a un discorso:
“quanto è comoda! e poi è relativamente silenziosa,
per gli anni che ha è molto confortevole… e quanto cammina!
non avrei creduto mai che un’auto di questa età potesse camminare
così e avere questo scatto!”. Paola mi ama e fa di tutto
per farmi felice ma questo lo pensa seriamente, non lo dice per accontentarmi:
sa che io preferisco sempre l’obiettività in tutto piuttosto
che essere accontentato comunque.
(*) Cinzia, la sua famiglia e la 124 hanno abitato per un annetto circa
ad Ancona, nel 1970 e stavano in via Tagliamento. Anche questa 124 è
stata targata Ancona.
La 124 va a Cingoli maggio 2009
Ciao
Cinzia,
come stai? noi bene, abbastanza in forma e finalmente pare sia arrivato
il tempo bello. Sabato mattina scorso siamo andati in un altro bello e
famoso paese delle Marche, Cingoli.
Questo paese, che è all’interno e sovrasta la Vallesina,
è chiamato “il balcone delle Marche” perché
di lì, nelle giornate limpide, si arriva a vedere il mare col binocolo.
Naturalmente siamo andati con la 124 e con Paola, sempre più entusiasta
della nostra veterana. Come ti dico sempre, la cosa che piace di più
a Paola di quest’auto è il comfort, inteso sia come sedili
comodi e, sia per la qualità del viaggio che offre, sempre in relazione
all’età. E poi il fatto che debba sempre comunque rispetto
alla nostra anziana signora mi costringe ad andare piano, altra cosa che
Paola pone in primo piano. “Con la 124 mi posso godere il paesaggio
e la natura” mi dice sempre.
La 124 va benone e, man mano che il motore si slega tende ad andare sempre
più veloce. E poi coi suoi rapporti del cambio molto indovinati
e il suo motore generoso, elastico, sempre pronto alla ripresa, ti permette
un uso limitato del cambio; non ti costringe a stare sempre lì
con la leva in mano e rende la guida più rilassata e divertente.
L’altro ieri pomeriggio invece sono andato a farmi il solito giretto
rilassante in Ancona. Ne ho approfittato per andare a trovare Piero perché
l’ultima volta l’avevo visto di cattivo umore e poi volevo
chiedergli se potevo andare da lui Sabato prossimo per fare l’ultimo
lavoretto alla 124, e cioè ingrassare la corda del contachilometri;
infatti, durante il viaggetto a Cingoli, la lancetta del tachimetro incominciava
a ballare in maniera preoccupante e non intendevo più procrastinare
questo indispensabile lavoro. A dire la verità avevo tentato di
farlo da solo in garage da me, come avevo fatto 25 anni fa alla 128 ma
avevo scoperto poi che – mentre quest’ultima aveva il cambio
avanti, in blocco col motore trasversale e quindi anche il relativo attacco
di detta corda – la 124 giustamente, col suo cambio longitudinale
alloggiato sotto il tunnel dell’abitacolo, ha un attacco diverso
e non raggiungibile dal vano motore. Si dovrebbe sollevare la vettura.
Ma Piero mi dice che non c’è bisogno di staccare il terminale
anche dal cambio, basta smontare il contachilometri. Mi dice di portare
subito dentro l’auto e che lo farà fare da Andrea, il bravo
elettrauto che mi fa morire dal ridere con le sue storielle in vernacolo.
Ma io almeno questo lo so fare da solo e, portata l’auto dentro,
comincio. E’ una cosa davvero facile, basta infilare una mano sotto
il cruscotto, sganciare prima la molletta di sinistra e poi quella di
destra. Si spinge un po’ in fuori il cavo del contakM e il quadro
di controllo comincia a uscire.
Una volta estratto lo strumento con estrema cura, per non danneggiare
l’imbottitura del cruscotto stesso, si staccano i due connettori
elettrici multipolari e si svita la vite zigrinata che tiene la guaina
del cavo. Appoggiato lo strumento su sedile, con un paio di pinze molto
fini estraggo il cavo, che risulta praticamente a secco. “ E una
miseria quanto è bella ‘sta macchina, la tieni sottovetro?
no, in senso buono, è lucidissima, ma la prendi mai? ” mi
fa ammirato Riccardo, uno dei ragazzi di Piero. “ E come no, sennò
che ce l’ho a fare? Io me la voglio godere finché campo!
“ gli rispondo contento.
In effetti la 124 è bellissima. E ancora non ho finito il maquillage
di fino, all’interno. Sfilato il cavo, Piero mi dà un barattolo
del famoso grasso Fiat MRM3 con cui ungo bene bene il cavo. Poi, con attenzione
lo reinserisco nella sua apposita guaina e reinstallo lo strumento del
contachilometri. Incrocio l’altro titolare, Enrico e gli faccio
scherzosamente, mostrandogli le mani sporche:” Enrico, mi assumi?”
e lui fingendosi serio: “camìna” che significa vai,
pedalare, in dialetto, ridendo sotto i baffi.
Mi lavo le mani e faccio un giretto di prova: adesso il tachimetro va
a meraviglia. E io sono felicissimo perché adesso la nostra “Occhialona”
ha un altro tassello aggiunto al mosaico. Posso proprio dire che me la
godo questa macchina. E poi adesso si può cominciare a viaggiare
coi finestrini aperti, così mi godo anche il rombo del suo motore,
a me tanto caro. E una cosa che mi diverte tanto – come ti ho già
accennato altre volte – è di ammirare, laddove possibile,
l’immagine dell’auto riflessa nelle vetrine. Naturalmente,
per poterlo fare a lungo e senza pericolo la cosa và fatta solo
saltuariamente, un colpo d’occhio e via, con l’altro occhio
sempre sulla strada! ;-)
Appena posso comincerò ad andare ai raduni. E lì comincerà
un altro capitolo ancora della nostra beniamina.
Ciao Cinzia!
indovina che abbiamo fatto ieri mattina manco a dirlo? ma un altro bel “giretto” di 200 Km con
la 124! …… e che altro sennò??
Dunque finalmente comincia arrivare il tempo bello. E il caldo. E come dice anche Paola
giustamente, la 124 ce la dobbiamo godere adesso, durante questa cortissima mezza-stagione,
poi arriva il caldo e in qualsiasi auto si tribola.
Quindi, con lei sempre entusiasta, partiamo verso le 10. Oggi è stata una giornata splendida,
estiva: il termometro segnava 30°! Il giro è andato così: Falconara, Jesi, Gola della Rossa
sempre sulla statale Clementina vecchia. Arrivo alle porte di Fabriano, uscita ad Albacina; poi
Cerreto d’Esi, Matelica, Castelraimondo, Camerino. Facciamo il pieno, cioè rimbocchiamo dato
che avevo ancora ¼ di serbatoio. Il benzinaio, un ragazzo della mia età ammira la 124, gli
piace e mi dice che lui ha preso la patente su una 850. Poi mi fa rimarcare che la 124 deve
essere ben robusta e dura in caso di incidente. Faccio gli scongiuri e partiamo. Finalmente la
lancetta dell’indicatore segna 4/4.
Questo giro è uno degli itinerari che ben 21 anni fa facevo come corriere. La 124 romba allegra
per la via Clementina, la mattina c’è ancora un’arietta frizzante di campagna, i paesetti sono
ancora assonnati, è Sabato, in giro quasi solo persone anziane. Col fatto che c’è il limite dei 70
quasi fino a Fabriano nessuno ci disturba ma comunque io tengo un comportamento
estremamente corretto e conciliante: quando qualcuno vuole passare a tutti i costi io sto il più
possibile a destra e a volte lascio anche l’acceleratore per facilitare il sorpasso.
Non capita spesso ma questo comunque ci assicura la benevolenza di tutti e un viaggio
tranquillo. A Cerreto d’ Esi facciamo una sosta, guarda caso proprio davanti la sede della
Motorizzazione;
Ebbene, là fuori sul piazzale ci sono un paio di auto storiche, una 131 serie III e una Ritmo
Abarth 125 I^ serie, in buono stato. Dietro, in un piazzale in rovina c’è addirittura
accantonata, ancora con le targhe, una preziosa Innocenti J3 dei primi anni ’60, in discrete
condizioni.
Ma non c’è nessuno, non posso parlare con nessuno; sarei interessato alla loro sorte ma
pazienza. Ripartiamo. Naturalmente su quelle strade c’è di tutto, camion, camietti, apetti,
trattori… insomma di tutto di più per collaudare l’elasticità di marcia e il rendimento del motore
della nostra signora. La 124 va a meraviglia, il motore gira senza irregolarità, la ripresa è
eccellente anche da basse velocità, la frenata veramente buona. Tutto funziona ottimamente.
Fra le “chicche” che ci dobbiamo sorbire c’è un enorme Tir-autobotte che ci fa tribolare per un
bel pezzo, poi il classico trattore enorme in viaggio di trasferimento da un podere ad un altro.
Quindi spesso 1^ - 2^ - 3^ ma Occhialona non fa una piega. Tutti ci rispettano perché lei va
come un’auto dei nostri giorni. Quando nelle statali riusciamo a viaggiare normalmente i più
non ci sorpassano perché la 124 va come tutte e non infastidiamo nessuno. Molto utile si rivela
il ventilatore interno della vettura perché, sebbene viaggiamo coi finestrini aperti, in fila o ai
semafori un po’ di movimento d’aria fa comunque piacere e così la 124 fa quello che può per
renderci il viaggio confortevole.
Arriviamo a Camerino, antica città e sede di una famosa università. Camerino fu gravemente
danneggiata dal terremoto dell’Umbria di 12 anni fa ma è stata risistemata a meraviglia. Ci
fermiamo nella piazza centrale del paese. E’allegra, c’è gente ma non troppa. Sono quasi tutti
studenti universitari, tanta gioventù, seduti ai tavoli del bar. Prendiamo un caffè, facciamo le
fotine, ci riposiamo un po’ all’ombra dei portici della cattedrale. C’è qualche turista, gli
immancabili giapponesi che fotografano tutto, qualche “vitellone” perditempo che va appresso
alle ragazze con la macchina di papà... beati loro!
In questi paesi si vive veramente bene. Hanno tutto, natura, campagna e aria buona in primis.
Sono a misura d’uomo. La gente è semplice e cordiale, se hai un buon carattere te li fai amici
subito.
Al ritorno torniamo a Castelraimondo e poi giriamo per San Severino Marche e andiamo verso
Macerata. Paola è entusiasta di questi bei posti. La campagna marchigiana, molto ben curata e
con la natura rigogliosa di questi tempi offre uno spettacolo veramente entusiasmante. Anche
le cittadine, le attività, tutto è a misura d’uomo, non c’è frenesia. Ci sono parecchi bei casali e
agriturismo, ecco perché inglesi e tedeschi si comprano tutto. La nostra andatura è da
passeggio, 60-70 Km/h come del resto tutti nelle statali. Ma la 124 si comporta molto bene
anche in salita e in discesa, dove – tra l’altro – sfoggia un eccellente freno-motore; così
facendo l’uso dei freni è ottimale …e poi abbiamo quattro dischi, scusa se è poco!
In un’occasione però interrompo l’idillio, col pieno consenso di Paola. Fuori di Montefano ci
troviamo davanti un altro tir che fa da tappo. Abbiamo viaggiato sempre diligentemente e
pazientemente ma adesso cominciamo ad esserne stanchi. La 124 è oltre metà del rodaggio,
Piero mi sfotte sempre che devo tirare un po’ più le marce; ecco che davanti a noi c’è un breve
rettilineo e allora decisione fulminea, dentro la terza e affondata decisa dell’acceleratore. La
124 letteralmente ruggisce e, per quello che può, fa un balzo in avanti. Il motore urla per
qualche secondo e poi subito dentro la quarta e il bisonte sparisce dietro di noi. “Sorpresa eh?”
faccio a Paola ridendo, perché la scorgo un po’ sorpresa e irrigidita sul sedile. “No, no hai fatto
benissimo”. Ovviamente nulla contro i camionisti, che fanno un duro lavoro.
Ad una lunga salita, su per Osimo, lancio la 124 intenzionalmente e tengo la quarta finché la
regge. E poi in terza va su che è un missile, nessuno se la sente di sorpassarci, non ce ne è
bisogno. E sono anche le 13,30 circa, c’è un bel solleone, ma lei non fa una piega.
Arriviamo a casa verso le 14, con 200 Km percorsi in quattro ore circa, pause comprese.
Naturalmente mi tengo la 124 su a casa perché prima di riportarla giù voglio toglierle tutti
moscerini e insetti appiccicati o esplosi sul parabrezza e sul muso. Se si seccano poi è
veramente noioso toglierli. Paola è veramente contenta e soddisfatta, il giro le è piaciuto molto
e io, conoscendola, glie l’ho fatto fare apposta.
La 124 è una meraviglia e fa il suo dovere appieno come se fosse nuova. Adesso, dopo questo
bel viaggio, possiamo fare le nostre considerazioni. L’auto è O.K. al 100%, funziona veramente
bene. Tutto quello che hanno scritto di lei risponde a verità. Tutte le qualità che le vengono
attribuite sono vere, è un’auto veramente comoda. Poi se uno si presta a conoscerla un po’ se
la gode appieno, se la usa al meglio delle sue possibilità.
Se usi l’auto per quello per cui è costruita, cioè come auto da famiglia, teoricamente la si
potrebbe usare tutti i giorni ma non avrebbe senso. Consuma abbastanza, fa i suoi onesti 10 al
litro che per oggi è poco; e l’autonomia è alquanto ridotta, solo 300 Km, pochi per gli standard
odierni; senza considerare poi che non è catalitica e quindi non sarebbe giusto per l’ambiente;
quest’auto ha meritato in pieno il suo grande successo, è stata un’auto veramente notevole e
ha scritto una pagina gloriosa nella storia dello sviluppo dell’automobile. Più la guido, più la
conosco e più me ne innamoro!
quando la sera prima arrivano, io e Paola ostentiamo la
più completa "indifferenza", sebbene siamo emozionati per il grande
giorno che finalmente è arrivato.
Li accogliamo per bene, li accompagnamo al vicino albergo - il
migliore di Falconara - non senza un certo rammarico per me: mi fa un
non_sò_che accompagnare i miei genitori (e fratelli) in un albergo:
per me la sola cosa normale sarebbe accoglierli a casa! ma non c'é posto per tutti, soprattutto abbiamo un solo bagno, coi casini che
seguirebbero in questi casi.
Poi andiamo a cena tutti assieme e infine a nanna: specialmente i miei
hanno patito il viaggio, sono provati.
Allora scatta il nostro piano: zitti zitti facciamo il cambio, BMW
parcheggiata in strada e la 124 portata sù a casa, pulita e
splendente. Le applichiamo i pochi semplici addobbi e andiamo anche
noi a riposare.
L' indomani arriva il grande giorno. Io commetto uno dei miei soliti
pasticci: non ho la cintura dei pantaloni perché credevo di averla ma
l' ho gettata via tempo prima ...dimenticando di rimpiazzarla!
Non si può più fare nulla, mi preparo senza e aspettiamo i miei. Ad
una certa ora cominciano ad arrivare e noi siamo tranquilli. Facciamo
tutti i preparativi vari, poi arriva il momento di avviarsi al Comune
per la cerimonia. Unica nota stonata: è il primo giorno di vero caldo,
fa un caldo boia e già mi sto sciogliendo.
Una volta radunati nell' androne del palazzo, adiacente il garage,
dominandomi, faccio accomodare tutti ad una certa distanza dalla porta
basculante, dicendo che devo prendere la macchina.
Solo Andrea, mia fratello minore, sgama qualcosa, gettando un'
occhiata interrogativa alla BMW in strada, di fronte a noi.
Giro la chiave della porta del garage, apro (e quella - stronza - è l'
unica volta che si impunta costringendomi ad uno sforzo maggiore) e,
con voce solenne dichiaro: "signore e signori, ecco a voi
Occhialona!".
Sotto la porta che si apre lentamente spunta il "sorrisone cromato" della 124, che pare ammiccare coi suoi grandi fari che sembrano occhi
stanchi.....
E' un tripudio.... segue una specie di ovazione! vuoi vedere la faccia
di mio padre? oltre la più ottimistica spettativa! "guarda un po!" fa, senza parole, esclamando divertito e giungendo le mani; "mamma
mia...." fa mia madre meravigliata e scoppiando a ridere divertita.
"Lo sapevo io!" esclama Marco..... insomma è un successone.
Tiro fuori a spinta la 124, oggetto di mille attenzioni e
curiosità.... devo dare mille spiegazioni, alle bambine che non l'
hanno mai vista spiego che è "la macchina vecchia di nonno quando noi
eravamo bambini".
Per gli adulti la spiegazione ufficiale è che "era di una maestra che
l' ha tenuta come un oracolo, io l'ho acquistata rifacendole solo il
motore e la meccanica. E' stata lucidata" perché per persone anziane
come mio padre sarebbe incomprensibile quello che ho fatto, pur
essendo oramai pratica comune e consolidata degli appassionati.
La vera sorpresa per me è vedere la rezione positivissima di mio
padre, che si innamora letteralmente dell' auto! se la guarda, se la
rimira, gli faccio vedere gli interni, che riscopre divertito: chissà quanti ricordi gli torneranno in mente;
Altro plauso riceve il vano motore, così perfetto, pulito, in
ordine... i miei fratelli sono esterrefatti.
"Questo è come ho sempre sognato di tenere la mia 124" dichiaro loro
soddisfatto e Andrea mi risponde "te la meriti! per quanto tempo l'
hai agognata?".
Anche quando la metto in moto è un tripudio: le ragazzine guardano
divertite la ventola di raffreddamento, Marco apprezza il perfetto
regime al minimo e subito controlla la spia della dinamo accesa sul
quadro: "carica sopra i 980 giri al minuto..." dichiaro un po saccente
e orgoglioso, mostrando la mia preparazione in merito: qualche volta
uno si può togliere una piccola soddisfazione nella vita, no?
Occhialona è acclamata all' unanimità, sennonché giunta l' ora, io e
Paola saliamo a bordo, partiamo e facciamo strada, Marco con papà e
mamma e le sue figlie viene subito appresso, e poi Andrea con la sua
famiglia.
Arriviamo al castello di Falconara Alta, sede del Municipio. E' una
bella e antica costruzione, recentemente restaurata, che da lustro
alla città.
Cominciamo a fare le foto, arrivano gli amici a farci festa. Tutti si
complimentano per questa famosa 124 che nessuno aveva finora visto,
chi per un motivo, chi per l' altro.
(*) la dovevi caricare come un somaro e spremerla come un limone, magari in un giorno d’estate a 35-40°, metterla “alla frusta” senza pietà… che so cose di questo genere, come pure farle trainare una ingombrante “roulottona”, la cosa peggio del mondo, cosa questa che dimezza la vita di qualsiasi auto.
1) l'attestato di iscrizione al Registro Fiat, che imita carinamente il vecchio bollo di circolazione |
2) foto in stile retrò della 124 appena uscita dall'officina: gli interni sono tutti da sistemare |
3) il motore in moto |
4) le cromature brillano a nuovo |
5) Senigallia 10 Giugno 2008, il primo giro ufficiale
|
6) che gioia essere finalmente al volante! |
7) per l’occasione, la testimonial è la nipote di Paolo |
8) bella inquadratura laterale della 124 parcheggiata sul lungomare di Senigallia |
9)
la 124 splendente sotto casa di un fiero Paolo! |
10) la 124 splendente sotto casa di un fiero Paolo! |
11) un posto incantevole,Portonovo: Riviera del Cònero |
12) vista frontale alla frazione Poggio di Ancona |
13) altre due viste incantevoli dalla Frazione Poggio: notare le condizioni immacolate della 124 |
14) altre due viste incantevoli dalla Frazione Poggio: notare le condizioni immacolate della 124 |
15) altra vista mozzafiato del mare di Ancona, stavolta dal quartiere Pietralacroce |
16) una foto d’obbligo, al famoso monumento ai caduti, il Passetto di Ancona, un fiore all’occhiello della bella città dorica e cominciano ad arrivare i primi complimenti. |
17) un’altra giornata memorabile, sempre sulla incantevole Riviera del Conero: qui la testimonial è d’onore, la moglie di Paolo |
18) Paolo e Paola felici con la loro fedele 124 |
19) Paolo orgoglioso e contento della sua beniamina |
20) Paolo orgoglioso e contento della sua beniamina |
21 ) Civitanova Marche! ben 35 anni dividono questa foto da quella successiva |
22) Civitanova Marche! ben 35 anni dividono questa foto da quella precedente
|
23) Posatora allora, 36 anni fa! La magia si è ripetuta ma solo l’auto e la Chiesetta sono rimaste quelle di allora!........ |
24) Posatora oggi. La magia si è ripetuta ma solo l’auto e la Chiesetta sono rimaste quelle di allora!........ |
25) Posatora oggi. La magia si è ripetuta ma solo l’auto e la Chiesetta sono rimaste quelle di allora!........ |
26) altra bella Domenica di sole, altro viaggetto, stavolta a Cancelli di Fabriano, al confine con l’Umbria e la 124 non si fa certo pregare quando premi l’acceleratore! |
27) Loreto marzo 2009 |
28) Camerino maggio 2009 |
29) Camerino maggio 2009 |
30) Camerino maggio 2009 |
31) Cingoli maggio 2009 |
32) Cingoli maggio 2009 |
33) Cingoli maggio 2009 |