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il restauro della 124 2° parte
Indice di tutti i capitoli delle fasi del restauro della Fiat 124 berlina
capitolo precedente restauro 1° parte
Giro la chiavetta per la prima volta 17/11/2006
Ciao
Cinzia,
ieri sera, a quest'ora ero ...in estasi! stavamo facendo girare il motore
della 124! Ma ti racconto tutto dall'inizio. Ieri pomeriggio dunque, una
bella giornata di sole, sono andato nell'officina di Piero col preciso
intento di "tirare a lucido" il cruscotto della 124.
Siccome era tempo bello e caldo, Piero aveva aperto anche la grossa saracinesca
dietro la quale sta la 124 e che è normalmente chiusa. Di fronte
all'officina hanno da poco demolito un paio di enormi vecchi casermoni
anni '60 (per costruirne altrettanti nuovi, grossi e altrettanto brutti....)
e c'è una polvere della malora!
Sennonchè, malgrado la assiduità delle mie visite, la nostra "povera" era abbastanza sporca! il tempo di scambiare due convenevoli e mi metto subito al lavoro. Mi ero portato un piccolo catino di plastica, sapone liquido (delicato), pelli, spugna e spray apposito per cruscotti. Ho lavato con gran cura il cruscotto, il quadro porta-strumenti, le spiette, gli interruttori, la plancia, il gruppo del riscaldamento, le antine parasole e... mentre pulivo queste ultime che ti salta fuori? due ricevute di transito perfettamente conservate, una dell'autostrada del Brennero, risalente al 4 Giugno (giorno del mio compleanno!) 1987 e l'altra del traforo del Monte Bianco, ma del quale non si riesce a decifrare la data.
Mitica questa auto, ogni tanto mi riserva qualche bella
sorpresa! ogni tanto "tira fuori un coniglio dal cilindro"!
io adoro queste cosette d'epoca, come un vecchissimo disco orario anni
'60 di cartone a forma di pneumatico, i libretti delle autostrade degli
anni '70, mitici come stavano sulla grigiona di mio padre!..... tutte
cose che adesso custodisco con cura ...religiosa!
Risciaquato con attenzione il tutto, onde evitare che qualche malaugurata
goccia d'acqua mi andasse a fare contatto da qualche parte, l'ho asciugata
e poi le ho passato questo spray apposito senza lesinare: adesso anche
il cruscotto e il volante brillano, il quadro contakM è limpido;
insomma con le cromature lucide e tutta pulita, dentro e fuori già
sta acquistando una certa ...autorevolezza! (ehehehehe!).
A quel punto mi viene prepotente un desiderio: metterla
in moto. Già, perché da quell'ormai lontano 10 Dicembre
2005 la nostra beniamina è stata "accantonata" il quell'angolo
di garage e non è stata più toccata (visite mie a parte).
Apro il cofano motore, ricollego i morsetti della batteria nuova, controllo
il livello dell'olio che è di molto sopra la tacca (meglio così
che senza!!) e dell'acqua nel vaso semitrasparente d'espansione.
Salgo a bordo e giro la chiave al primo scatto: le spie "GEN" e "PRESS" brillano vive: la batteria non si è scaricata. A quel punto, con l'aria quasi compunta del bambino che chiede un grosso favore (Piero è buono ma un po' rude, "non ne vuole tante" e - soprattutto - esige rispetto, non tollera maleducati!) vado da lui e chiedo di poterla mettere in moto, oltretutto dietro il bagagliaio c'è - appunto - l'aria aperta (serranda alzata).
Andiamo là io e lui, mi dice di sedere al volante e di mettere in moto, provo ma un anno di fermo assoluto esige il suo obolo. In compenso la batteria è in ottima forma (le ho comprato una Bosch, mica una scarsa!). Allora lui si sostituisce a me e comincia a provare.
Anche il motorino di avviamento gira allegro e solerte, la ventola di raffreddamento, sporca, annaspa nell'aria, il vecchio motore si scuote sul suo asse longitudinale mentre la leva di rinvio del comando della farfalla và avanti e indietro, freneticamente e ripetutamente, mentre Piero dà continui colpi di acceleratore per pompare benzina nel carburatore che si è oramai svuotato.
Il tipico rumore di questa operazione mi riporta di colpo indietro di 35 anni, quando in circostanze molto meno allegre, come appena dopo una grossa scossa di terremoto, mio padre avviava freneticamente la AN*160502 giù negli scantinati del garage condominiale di via Monti Sibillini n.4, a Posatora, in Ancona, nell' inverno del 1972.
Il carburatore si è riempito, il motore vorrebbe partire ma si capisce che non è (non può essere) perfettamente a punto, tossisce, "starnuta", l'elica gira sempre più forte e ogni tanto dà qualche frèmito. Poi, di colpo, con un bel rombo il motore parte e si sente la sua bella e gradita voce, le pale dell'elica di "Moplen" (polivinile) diventano un disco trasparente.
Piero dà una discreta accelerata, il motore ruggisce, un povero vecchio ragno morto, spinto fuori dai gas di ricircolo che provengono dal coperchio delle punterie (e non più convogliati nel filtro dell'aria perché il relativo tubo è rotto - ne ho già uno pronto nuovo) mi arriva addosso. L'aria intorno alla 124 è satura di queste esalazioni non proprio pulite mentre il rombo possente di questo "superquadro sportivo", col caratteristico ticchettìo delle aste e dei bilancieri delle valvole della distribuzione e il frusciare degli ingranaggi e della "ferraglia" riempie l'aria col suo frastuono.
Adesso il motore comincia a scaldarsi, Piero lascia l'acceleratore
e l'auto comincia a girare al minimo. "Lascialo girare un po' che
gli fa bene, anche alla batteria" mi dice, per poi scomparire dietro
un nuovissimo coupè Alfa GT nero.
Io, felice e contento, ammiro la mia beniamina e mi godo la voce caratteristica
del suo motore, una voce che le mie orecchie e il mio cuore non hanno
mai dimenticato e che - anzi - sentono come una musica... comincio a spolverarla
con attenzione, pezzo per pezzo, prima il tetto, poi il il lunotto, poi
il cofano dietro, le fiancate...
Salgo a bordo, dentro, che profuma di pulito e, quasi con devozione accendo
i fari e provo le spie: funziona tutto! I suoi "occhi" si sono
accesi e adesso sembra che stia ridendo felice, contenta di essere calcolata,
amata, di ricevere cure che forse non si aspettava mai più. Forse
adesso ha capito in che mani è finita, MAI PIU' vedrà pararsi
davanti lo spettro della pressa dell' orco-demolitore, delle sue manacce
assassine, sporche-luride, spesso tozze, dai modi sbrigativi e lapidari,
insensibili e spietate. Quest'altra 124 deve vivere, merita di vivere!
e sopravvivrà, parola mia!
L'inizio dei lavori dovrebbe essere questione di pochi
giorni, degli ultimi di questo mese a detta di Piero, al quale non faccio
MAI sentire il fiato sul collo, oltre perché darebbe fastidio a
me stesso, ma anche - se non altro - per la riconoscenza che gli porto.
Ho finito di godermi la spolveratura, il circuito di raffreddamento è
andato in pressione regolarmente, il motore è arrivato a règime.
Spengo l'auto, stacco i morsetti e richiudo il cofano-motore.
Dietro asporto la ruota di scorta ...quasi esplosa, il martinetto, la
scatola attrezzi e il triangolo, e me li porto a casa: quando l'auto andrà
in carrozzeria non le serviranno. Nel bagagliaio rimangono due scatoloni
di pezzi nuovi (!!!).
Oggi pomeriggio invece, avendo un paio d'ore, mi sono messo a preparare la calandra nuova che sostituirà - almeno temporaneamente - quella che c'è. Nella mia intenzione installerei questa nuova e poi, con calma, cercherei di recuperare (carteggiare, ripulire e ri-cromare) quella originale.
Ci sono volute un paio d'ore, diversa ovatta "Duraglit"
e tanto, tanto "olio di gomito": perché la calandra è
sì nuova, ma è stata in magazzino per 35 lunghi anni, ha
l'età di mio fratello Andrea, l'autore del disegno. Sennonchè
le striscette orizzontali cromate sono abbastanza ossidate e abbisognavano
appunto di una prolungata e insistente lucidata.
E mi è andata ancora bene perché questa calandra è
del modello successivo (Novembre 1970-Maggio 1972) e differisce leggermente
da quella originale per avere la metà delle striscette orizzontali
verniciate in nero satinato.
Riportàtala in condizioni quasi perfette, con estrema soddisfazione le ho poi applicato lo stemma Fiat originale recuperato dalla consorella/relitto di Jesi. Un altro tassello sistemato. Passo poi alla scatola porta-attrezzi originale: con uno straccetto inumidito di nafta le ripulisco alcune scolature del provvidenziale trattamento antiruggine che il carrozziere-sòla le aveva - per nostra fortuna - effettuato, poi col migliore spray sciogli grasso di Paola la ripulisco tutta, dentro e fuori, manico del cacciavite compreso.
Adesso questo importante accessorio è come nuovo, completo di tutti gli attrezzi originali. Bene Cinzia, devo dire che mi sto divertendo parecchio ultimamente e il bello deve ancora venire! Sai nel frattempo che ha "combinato" il Franz? Sta lavorando come corriere e - casualmente - durante i suoi giri, ha scovato a Laives, un paesino vicino Bolzano, una 124 di costruzione sovietica, in pratica un clone della nostra pisana, solo che è giallo-arancio, ha la targa cecoslovacca e la scritta "Lada" al posto di "Fiat 124" (*).
Da scrupolose indagini che ha svolto, ha scoperto che era
di un camionista cèco che lavorava per una ditta di Laives e che
si è dileguato dopo aver distrutto un suo camion (TIR) in Germania.
Adesso la povera Zhigulì è abbandonata lì, ancorchè
in ottime condizioni e il Franz sta facendo carte false per salvarla (=prendersela).
Siamo matti noi uomini eehh?? Sì, forse io, il Franz e qualcun
altro siamo un po' malati. MA non siamo pericolosi! (ehehehehe!).
Adesso
ti saluto perché vado a scrivere il primo pezzo da mettere sul
sito,nella pagina della storia del modello
124 (e simili) che avrei voluto fare sintetica ma che non lo sarà,
data l'importanza dell'auto e delle sue numerose versioni
Ciao Cinzia, buon fine settimana e ... un lampeggio di riconoscenza dalla
124!
Con
affetto
Paolo.
(*) le differenze del modello sovietico con quello nostro non si fermano
certo qui ma sono ben altre e di vasta proporzione!
Nella foto: il modello successivo alla nostra, del 1971 che montava appunto la calandra nuova oggetto del lavoro di oggi pomeriggio
Ciao Cinzia,
ecco LE FOTO "appena scaricate", fresche di giornata della nostra beniamina tirata a lucido per farti un saluto!
Stamane alle 11,30 ero da Piero e dalla nostra amata. Piero mi ha accolto
col sorriso, c'era un bel sole, mi ha preso bonariamente in giro perché
ormai mi presento sempre col piumino per spolverare e poi ha detto a me
di aprire la gigantesca serranda motorizzata a guardia della 124.
Ho rispolverato con piacere la 124. Povera, con tutto quel casino di cantiere
là dietro si sporca facilmente, ma non c'è problema, ci
sono sempre io che la accudisco con estremo piacere. Mi piace quell'odore
di vecchio che ha l'arredamento interno, ma non è esattamente "di
vecchio" perché anche quella di mio padre ce l'ha sempre avuto:
è semplicemente l'odore dei materiali sintetici, odore che hanno
tutte le auto di quei tempi.
Quando mi è sembrata sufficientemente pulita ho cominciato a scattare
le foto da tutte le angolazioni. La poverina ha davvero i freni bloccati:
méssala in folle e tolto il freno a mano, mi è venuta una
vena grossa un dito sulla fronte nello sforzo di tirarla indietro di mezzo
metro dal punto dove stava; questo perché oggi sfortunatamente
davanti a lei c'era un' auto incidentata e smontata.
Poi ho riaperto il cofano motore, ho ricollegato i morsetti, ho chiesto
"l'autorizzazione al decollo" a Piero e... lei era lì
che mi aspettava; ormai ha capito e mi aspetta: giro la chiavetta, le
spie brillano vive su un quadro strumenti ormai pulito, tiro delicatamente
il comando dello starter per l'avviamento a freddo, spingo a fondo il
pedale della frizione, per evitare durante questa fase di trascinare in
movimento anche gli ingranaggi del cambio, inutili per adesso. Pochi giri
di motorino dal magico rumore e... VROOOOOM! parte prontamente mentre
in sottofondo si sente lo strano sibilio dello starter tirato, proprio
come la 160-502.
Lei
vuole vivere e sa che le vogliamo bene: quindi ormai mi aspetta, aspetta
le mie cure, le mie coccole, le mie attenzioni, le mie premure, il mio
sguardo scrutatore e vigile; mi aspetta e parte subito, "io sono
pronta" sembra voler dire; mentre guardo l'elica sinistrorsa che
gira al minimo e la dinamo non carica perché i giri motore sono
troppo bassi, provo un vero e proprio senso di tenerezza.
Quest'auto il I° Gennaio prossimo compirà quarant'anni! ed
eccola lì, tranquilla, come se fosse ordinario e normale per lei
vivere in questo mondo ultramoderno dove dominano centraline elettroniche,
computer di bordo, iniettori-pompa, navigatori satellitari, ABS, EBD,
"pirippippì", ed Dio solo sa quante altre diavolerie!
Lei che in tutto ha 2 strumenti indicatori analogici e sette segnalatori,
le cosiddette spie! un bottone per le luci, uno per il tergi, uno per
il ventilatore dell'interno (ad una velocità) ed è tutto;
per la prima volta provo ad azionare il tergicristallo, una sola battuta
a secco: puntuale si aziona, ad una velocità ridicola, ma funziona!
Lei c'è, è pronta, è pronta a continuare, perché
è normale che funzioni sempre no? loro, le auto della sua generazione,
erano così, eterne e indistruttibili, semplici ma efficienti.
E ha anche una bella “voce”, ancora forte e chiara; appena
tocco il caratteristico anello di comando per il clacson si azionano le
trombe bitonali, di serie dopo un certo numero di esemplari.
Dopo che l'ho fermata dò un'occhiatina al filtro dell'aria dall'
alloggiamento esclusivo di questa versione: c'è un po’ d'olio,
segno che le fasce dei pistoni sono usurate e che quindi passa attraverso
di loro; no-problem, ne ho giusto di nuove pronte, insieme a tutte le
guarnizioni e tutti gli accessori-motore.
Esaminando con la luce del sole il cofano posteriore vedo con vero piacere
che il carrozziere del tempo aveva almeno cosparso la nostra beniamina
di liquido antiruggine; debbo constatare con molta soddisfazione che le
condizioni della 124 sono ancora buone, molto per merito anche di questo.
Anche oggi ho avuto la mia grande soddisfazione. Di questi tempi sono
un po’ stressato a causa di tante piccole cose sommate assieme;
stamattina alle 12,30 me ne torno a casa soddisfatto, tranquillo e di
buon umore. Che bello, finalmente ho una 124!!
Le foto: : hai visto come brilla? e nota che è come l'ho presa da voi; d'altra parte certe cose si fanno per bene o per niente, altrimenti non hanno senso.
Ciao Cinzia,
Ieri pomeriggio ho avuto altre due grandi soddisfazioni, una dopo l'altra.
La prima, naturalmente presso l'officina di Piero: mi sono recato là
a trovare la 124 che è sempre nel suo cantuccio poggiata sui cavalletti,
privata del motore, "mezza sbudellata"; ma sono arrivati tutti
i pezzi nuovi scintillanti! in pratica il laboratorio di Piero, la saletta
coi banconi da lavoro che sovrintende i saloni coi ponti sollevatori,
è mezza piena di una valanga di scatole e scatoloni coi pezzi nuovi
di fabbrica della 124!
Non sto più in me dalla gioia! innanzitutto perché avevo una forte e fondata paura che la loro disponibilità non fosse così scontata, visto l'età della macchina, e poi non credevo che Piero sarebbe arrivato a tanto! in pratica già adesso, prima di andare in carrozzeria la 124 avrà tutto l'avantreno, le sospensioni e i freni nuovi. Tutta roba nuova. Questo per il piacere di rifarla più bella e sicura possibile.
Che gioia ieri sera mentre, sotto lo sguardo
sornione e divertito di Piero, scartavo le scatole con la stessa frenesia
di un bambinetto che scarta i regali di Natale! questi sono i bracci triangolari
stampati, queste le boccole dello sterzo, questi gli attacchi dei puntoni
di reazione dell'avantreno, queste le pastiglie dei freni ... poi qua
addirittura già i filtri dell' aria e dell'olio originali! dovevo
avere negli occhi lo stesso scintillio di quei pezzi nuovi luccicanti...
Piero
inoltre mi dice che, mentre l'auto sarà in carrozzeria per qualche
mese, lui con calma rifarà piano piano tutto il gruppo motore-cambio.
Di là, intorno al ponte sollevatore dove abbiamo eseguito il lavoro,
ancora i pezzi della 124 testimoniano la sua presenza: da una parte le
ruote, dall'altra il cambio, in un altro angolo, appoggiato a una vecchia
500 il radiatore vecchio... bene, ieri sera esco dall'officina veramente
contento e radioso.
Arrivato a casa, trovo diverse chiamate telefoniche sconosciute; verso
le 21 uno di quei numeri richiama e - chi è? - è un' anziana
signora che proprio di fronte dove abitavamo ai tempi della 160-502, vende
un bel garage e, allertata da un'altrettanto anziana signora che mi ha
visto crescere in quei tempi perché nostra coinquilina in quel
palazzo, Bruna, che ci vuol bene come una madre, mi ha prontamente chiamato.
Sembra
che il destino ci stia spianando tutte le strade. Incrocio le dita per
scaramanzia; ma guarda un po' che storia, un garage per la 124 proprio
nella stessa strada dove tenevamo la Grigiona! il mio cuore è rimasto
là ed evidentemente qualcosa di me è destinato a tornarvi...
ma questa è un'altra storia che ti dirò prossimamente.
Sono stati montati i nuovi pezzi di ricambio 7/2/2007
Ho
ancora le mani sporche di grasso e la polvere nei capelli: stamattina
alle nove ero in officina. E' da ieri pomeriggio che lavoriamo sulla 124:
che lavorone!
Dunque adesso la nostra beniamina è senza motore e senza coperchio
del cofano anteriore e domattina il carrozziere andrà a prenderla.
In questi due giorni gli abbiamo cambiato tutte le sospensioni, tutta
la tiranteria dello sterzo e i freni al completo; della roba originale
le sono rimasti solo i molloni! che effetto magico tutta quella roba nuova,
luccicante, appena scartata, installata... Le pinze dei freni sono state
talmente ben revisionate che sembravano nuove, i tubi dei freni sono nuovi,
idem le pasticche e i dischi.
Nuovi tutti e quattro gli ammortizzatori, tutti i tiranti dello sterzo, i gommini, le boccole, i silent-block.... che effetto! adesso se la vedi pare tutta contenta e impettita, col nuovo assetto; e ha anche un bel caratterino! si vede che non ha digerito il fatto che giorni fa, al meccanico a cui Piero ha demandato il compito di fare il lavoro, è schizzato via un mollone di una sospensione: che paura. L'ordigno, caricato di una forza impressionante, perché destinato a reggere il peso della macchina, ci è inavvertitamente sfuggito, ci ha mancati (ci avrebbe potuto uccidere) e rimbalzando, ha ammaccato lievemente la portiera lato guida della 124. Io sono trasalito ma non ho potuto dire niente; il danno è lieve e comunque la 124 avrà un po' da fare in carrozzeria.
Ma lei che è una Signora, non le deve essere rimasto simpatico il ragazzo dai modi sbrigativi e poco riguardosi; oggi si è vendicata dandogli un morso ad una mano: ehehehehe, scherzo! in realtà il meccanico ha messo un dito dove assolutamente non lo doveva mettere: fra un attrezzo e il mollone anteriore destro: quando questo ha centrato la sua apposita sede nel triangolo d'acciaio stampato, il mollone gli ha pizzicato di striscio un dito rischiando di staccargli una falange! gli è andata veramente bene.
Molto modestamente la mia presenza è stata fondamentale perché "l'occhio del padrone ingrassa il cavallo", dice il proverbio. Infine c'è stata la gradita visita del carrozziere, Leo: a lui ho evidenziato le magagne, ho chiesto cosa le farà e come intende procedere ed egli mi ha tolto parecchi dubbi e curiosità.
Allora l'auto sarà lavata tutta sotto e ripulita dalla ruggine. Verrà poi smontata tutta, porte e vetri compresi e raschiata a ferro. Le saranno rifatte le pezze di lamiera dove sono i buchi e verrà ristuccata e riparata dove c’è qualche piccola ammaccatura e/o imperfezione. Verrà riverniciata tutta, sotto avrà l'antirombo nero e poi le faremo un completo trattamento antiruggine. Le verranno riapplicate le famose modanature arbitrariamente abolite, io personalmente provvederò a far ricromare le cornici dei fari e la calandra.
I cerchioni saranno sabbiati e riverniciati a fuoco color alluminio. Le rimetteremo tutta la tappezzeria nuova, i tappetini, e poi tutti gli accessori e le gomme nuove.
Ecco, questo, molto a grandi linee è quello che aspetta la nostra beniamina; e stasera vado a dare l'anticipo per il garage!
Stiamo facendo grandi sforzi e grandi... movimenti, ma sono veramente contento.